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27/10/2015  -  Relazione ass. programmatica Segr.Gen. Gianfranco

 Relazione del Segretario Generale FNP-CISL LIGURIA 

 



 INTRODUZIONE

 
Cari Amici, care Amiche,

nel dare inizio ai lavori di questa Assemblea Programmatica e Organizzativa rivolgo innanzitutto un affettuoso saluto a tutti i presenti e ai colleghi della Cisl e degli Enti.

La prima cosa che desidero fare è rivolgere a Papa Francesco la cui sincera ammirazione è condizione per quello che sta facendo per l’umanità tutta, il suo grande impegno per la pace e per la salvezza dell’uomo.

Il tema di : “Laudato sì “ mi ha particolarmente colpito perché è foriero del cambiamento del mondo intero.

 

Un monito che investe le responsabilità di politica, economia e società non solo sull’ambiente ma sulla qualità degli equilibri economici e sociali. Da tempo, d'altronde , e giustamente, il Papa spende la propria autorevolezza per ricordare alla Chiesa, ma anche a tutta l’opinione pubblica internazionale, ai credenti di altre religioni e ai non credenti, l’importanza di una “economia più giusta” più equilibrata, rispettosa, dei diritti delle persone e dell’ambiente.

 

Nell’esortazione apostolica “ Evangelii Gaudium ” e gli altri interventi di forte spessore morale, aveva già denunciato il “feticismo del denaro” i rischi di una dittatura dell’economia senza volto ne scopo, le iniquità radici dei mali sociali del mondo.

 

Quest’assemblea che celebriamo oggi arriva dopo un intenso lavoro svolto nei territori con le Rls e poi con le Assemblee provinciali. Abbiamo incontrato tanti pensionati, nostri iscritti, sono stati momenti importantissimi per discutere le prospettive del nostro sindacato, ma soprattutto per ascoltare. Ascoltare le difficoltà , le aspettative, le paure della nostra gente in questo periodo così denso di incertezze sul futuro. Ascoltare le loro domande, tutte legate ad un filo conduttore: “ il cambiamento che stiamo vivendo è grande e rischia di mettere in discussione il benessere che negli anni, nei decenni si è costruito”. Abbiamo ascoltato lo sconforto di chi vive sulla propria pelle la crisi, ma anche le critiche di chi nel sindacato ripone tante aspettative e non sempre trova le adeguate risposte. Abbiamo potuto raccogliere due importanti indicazioni: esiste ancora il forte bisogno di sindacato; il pensionato, il lavoratore sono soli e deboli di fronte alle problematiche e alle disuguaglianza sociali. Oggi occorre più sindacato, pertanto, sarebbe utile mettersi insieme per avere maggiori possibilità di far pesare i propri interessi e le proprie idee, avendo comunque a riferimento una prospettiva di bene comune.

Punto secondo, il sindacato deve necessariamente cambiare, deve per così dire coniugare i suoi valori originali ancora validi e attuali, con il nuovo scenario sociale ed economico, deve capire che la tutela dei lavoratori e pensionati in mezzo a questa epocale trasformazione, NON SI FA CON LA NOSTALGIA DEI BEI TEMPI ANDATI. C’è la necessità di comprendere a fondo e di dare una risposta ai nuovi bisogni sociali e del lavoro .

Dobbiamo tornare con “prepotenza” a prenderci cura delle nuove vulnerabilità e degli ultimi della nostra società; si deve imparare a parlare di linguaggio delle nuove generazioni, e dare loro spazio nella vita dell’organizzazione. Occorre, che ci si liberi definitivamente da quella  AUTOREFERENZIALITA’ che qualche volta impedisce di mettere a fuoco i problemi di coloro che si rappresentano. Per ridare fiducia ai lavoratori e ai pensionati, serve un sindacato nuovo anzi rinnovato. Abbiamo una Segretaria Generale “ nuova “, capace , intelligente, aiutiamola a cambiare da subito la Cisl.

 

Applichiamo ciò che è stato deciso: accorpamento delle federazioni, snellimento degli apparati, più risorse ai territori, gestione morale con regolamenti coercitivi sulle risorse. Noi riteniamo che sarebbe utile tornare ai due mandati congressuali e stabilire regole sulla permanenza nella stessa Federazione o nella Confederazione.

 
LA CRISI

       Abbiamo visto in questi mesi come l’Europa sia divisa , la vicenda Greca ha dimostrato tutte le difficoltà che l’Europa vive aggravata dalla divisione dei paesi così detti virtuosi denominati anche ”falchi” condizionati da inconsapevoli retaggi culturali legati al puritanesimo, al calvinismo e al luteranesimo nonché convinti di un neoliberismo economico selvaggio, vogliono obbligare i paesi del sud Europa i Paesi “maiali” al rigore e all’austerity. L’Europa non è ancora diventata la Federazione degli Stati d’Europa. Qualcosa è cambiato. L’esodo biblico che sta avvenendo nonostante il filo spinato, i respingimenti, la morte in mare, stanno scuotendo l’Europa. Io credo, profondamente credo, che nei prossimi anni nascerà qualcosa di importante e, come dice in una sua canzone il grande Fabrizio De André “dal letame nascono i fiori”. Anche il recente congresso della CES, che tra l’altro ha eletto a Segretario Generale l’italiano Visentini ha battuto forte sulla realizzazione degli Stati Uniti d’Europa, la ripresa del dialogo sociale e la battaglia comune per il lavoro, il fisco, il salario e le pensioni.

 

In Italia la crisi globale ha colpito duro, sia in campo economico che in quello sociale. Certo, abbiamo avuto governanti che dire osceni è poco, ma era in atto negli anni passati anche una strumentalizzazione nei confronti dell’Italia . Vi leggo un pezzo del Sole 24 Ore firmato Alberto Fortis del 1 luglio 2012:  ”i debiti dei 4 più grandi paesi Europei, (Germania, Francia, Regno Unito , Italia) sono sostanzialmente simili tra loro con quello tedesco una spanna sopra gli altri …. eppure nel 2013 pagheremo interessi sul debito di 91 miliardi di euro : 36 miliardi in più della Francia, 21 miliardi in più del Regno Unito, e 27 in più della Germania, il cui debito è più alto di quello italiano. Questo perché il differenziale sugli interessi a nostro sfavore è anche una conseguenza della rigida misurazione statistica del debito pubblico in rapporto al Pil . Quello del rapporto debito/Pil è un parametro assai riduttivo in quanto non tiene conto dell’elevato stock finanziario del nostro Paese, quindi avevamo una situazione molto simile a quell’economie più vistose”. Una citazione del Papa fatta recentemente al Parlamento Europeo “ l’Europa, consapevole del suo passato guarda con fiducia il suo futuro per vivere con speranza il presente “ .

Dal 2014 ad oggi la situazione economica è migliorata, all’estero siamo ritenuti più affidabili, stiamo migliorando sull’occupazione ma i disoccupati sono ancora troppi, mentre al sud la situazione è catastrofica . Noi riteniamo che non si possa risolvere il problema del lavoro e della disoccupazione solo con investimenti e lo sviluppo, sia perché è intervenuta una distribuzione del lavoro che si è spalmata a tutto il mondo, sia perché le nuove tecnologie, l’informatica stessa sono ancora agli inizi della loro espansione. Occorre ragionare su una ridistribuzione dell’orario di lavoro, una diminuzione dello stesso e investire molto sul tempo libero delle persone per creare lavoro, le altre cose che ci raccontano sono solo balle.

 

POLITICHE SANITARIE SOCIALI

La nostra Regione, recentemente passata di mano dopo 10 anni di centro sinistra, tutto è fermo, auspichiamo che nei prossimi giorni veniamo convocati per ribadire ciò che era in itinere con la precedente giunta. Non basta contenere la spesa a suon di tagli per i servizi sociali e sanitari (per evitare il commissariamento), com’ è avvenuto nei 10 anni precedenti. Nel 2012 si fece un’ accordo con la regione Liguria  che aveva le caratteristiche di ristrutturare l’assetto socio – sanitario della Regione. Non è poi stato rispettato l’accordo fatto con le organizzazioni sindacali CGIL –CISL-UIL .

Si è preferito privilegiare il rapporto con l’Università e i baroni della medicina.

Pensiamo che se non ci verranno date le risposte giuste sulla dote di cura, sui filtri ospedalieri da costruire sul territorio regionale dovremmo programmare iniziative e manifestazioni unitarie.

Chiediamo alla nuova giunta di confrontarsi con il sindacato tenendo conto di un quadro d’insieme che riguardi tutto il sistema sanitario regionale. Rivestono importanza fondamentale per noi la prevenzione e l’emergenza che, ripeto, passano attraverso il rafforzamento della rete territoriale socio sanitaria. Se la futura politica sanitaria prevedrà  un ulteriore riduzione della spesa per il personale, specie quello assistenziale con conseguenze sui livelli della qualità dei servizi ci schiereremo contro.

 In ultimo il  WELFARE PUBBLICO: ribadiamo con forza il sostegno alla famiglia e risposte al dramma della non autosufficienza tutto ciò naturalmente inserito in un progetto nazionale che definisca i livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il Paese finanziata attraverso un apposito fondo.

 
 
LE DONNE

Se fossi più diplomatico scriverei delle politiche di genere, ancora una volta le donne non sono semplici attrici di sfondo ma reali interpreti della nostra società etc etc…

Dico invece che in questo momento in cui la lotta si fa dura, la loro presenza è indispensabile, il loro apporto irrinunciabile. Ci sono regole, ma le regole non bastano, le regole sono importanti per la finanza, sono importanti per la durata dei mandati.  Occorre attenzione per evitare di isolarle, di marginalizzare i temi che vengono loro affidati. Le regole che ci siamo dati al Congresso con l’intento di proteggere e favorire le donne, di fatto si continua a non  tenere in considerazione quello che è il vero problema di fondo e che  attiene essenzialmente all’aspetto culturale e al modo di concepire il lavoro nel sindacato, ancora troppo ancorato a modelli prettamente maschili. Dobbiamo invece creare nel concreto le condizioni che possano favorire la più ampia partecipazione delle donne per evitare che siano sempre costrette ad operare una scelta tra ambito pubblico e privato della loro vita.

Il reale cambiamento culturale consiste nel ricercare la migliore conciliazione possibile tra tempi di lavoro e tempi di vita, che non è una questione solo femminile ( specialmente nei pensionati/e), ma che deve diventare un‘esigenza della famiglia e nel senso lato di una società che privilegi i valori. Le donne vanno effettivamente integrate nei ruoli e nelle funzioni . Le pari opportunità non vanno in nessuno caso vissute come una sofferta concessione, ma come una conquista culturale e politica.

Le diversità non sono un limite ma una ricchezza da riconoscere e valorizzare, negarle significherebbe non riconoscere l’identità delle donne. Dobbiamo impegnarci ad eliminare tutti gli stereotipi ancora presenti che spesso inducono a preferire, per i livelli di responsabilità, le figure maschili.

 
SERVIZI E PROSELITISMO

Le tutele e i servizi individuali sono la motivazione prevalente per cui i pensionati aderiscono al sindacato . La qualità dei servizi sono cruciali per la nostra Federazione.

Di conseguenza è essenziale l’integrazione fra Fnp e Servizi Cisl ma, anche l’integrazione fra i Servizi in un sistema che porta al centro l’iscritto com’ è stato a suo tempo deliberato. Noi auspichiamo che venga dato corso all’integrazione tra Inas e Caf, considerando prioritario mantenere una presenza capillare dei servizi sul territorio che oggi costituisce un importante punto di forza.

Perché diciamo queste cose? Perché siamo titolati a dirlo, perché offriamo in termini di persone, competenze e risorse, un grande contributo soprattutto nelle funzioni di accoglienza, prima risposta e filtro, ma anche mettendo a disposizione i propri agenti sociali a supporto diretto dell’Inas, del Caf, dell’Adiconsum e del Sicet.

 

A questo proposito, per Adiconsum e Sicet abbiamo dei volontari, volontari, che da più di un anno hanno chiesto di collaborare ma non hanno avuto nessuna risposta; emerge comunque come il proselitismo evidenzi migliori risultati laddove l’accoglienza è targata Fnp . Questa è la formula che va estesa e mantenuta.

 

Noi pensiamo che ciascun territorio si deve definire di intesa tra Fnp e Cisl come suddividere i ruoli nei servizi in relazione alle competenze tecniche e relazionali disponibili riservando a noi  IL RUOLO POLIVALENTE DI NATURA PREVALENTEMENTE RELAZIONALE (accoglienza, analisi della domanda, prima risposta, filtro, proselitismo) e il ruolo prevalentemente tecnico degli operatori Servizi Cisl .

Senza dimenticare, comunque, che anche chi svolge il ruolo tecnico deve avere un senso di appartenenza e chi svolge il ruolo relazionale necessita di una competenza di base.

La suddivisione dei ruoli dev’essere flessibile perché ciò che conta sono le competenze NO la struttura di appartenenza.

L’essenziale è operare in modo flessibile nell’interesse del sistema senza formalismi o gelosie di struttura perché solo così si fa veramente l’interesse degli iscritti.

Siamo orgogliosi di essere una grande organizzazione ma occorre più convinzione a far iscritti .La “due giorni” di Varese Ligure che tutti gli anni organizziamo sta dando i suoi frutti ma bisogna fare di più :

·           Organizzare campagne di promozione associative nelle sedi, nei centri anziani, nelle parrocchie, nei mercati.

·           Affiancare gli agenti sociali Fnp ,Inas, Caf con funzione di accoglienza e promozione.

·           Fare accordi territoriali maggiormente operativi con le categorie degli attivi.

·           Dove è possibile sperimentare la collaborazione a progetto di giovani operatori.

·           Rilevare e analizzare le motivazioni delle revoche, per contattare le persone ascoltarle e cercare di ricuperarle e per darsi strategie atte a prevenire, ove è possibile le revoche stesse.

 

POLITICA DEI QUADRI E FORMAZIONE

Noi pensiamo che i quadri di base nella nostra organizzazione siano ancora insufficienti specialmente le donne che devono acquisire ulteriori competenze.

La difficoltà a trovare collaboratori deriva dal fatto che non è usuale che persone valide, oneste, quindi anche responsabili ed impegnate dopo una intensa vita di lavoro, raggiunta la pensione, si sentano portati con spirito di volontariato e gratuitamente a continuare a sacrificarsi per il bene comune.

Per molti quando si va in pensione le cose più ambite sono “un po’ di riposo” e di tranquillità, per altri il cercare di “godersi la vita”. Per superare queste difficoltà dobbiamo proporre loro il coinvolgimento in un organizzazione  che li renda protagonisti di un’ attività finalizzata al sostegno ed alla vicinanza delle persone più fragili della società . Occorrono persone motivate che credono nel volontariato e nella Cisl, pronte a dedicare parte del loro tempo libero per portare avanti un’azione sindacale, certo complicata, ma ancor più necessaria nel contesto attuale per difendere ed aggiornare le tutele costruite negli anni, tenendo conto delle mutate condizioni demografiche, economiche e sociali.

L’altro tema importante è quello della FORMAZIONE; prendendo spunto dai suggerimenti contenuti nei documenti finali delle assemblee territoriali, dovrà essere curato in primo luogo l’aspetto del potenziamento dei corsi per la formazione dei “concertatori territoriali“ proseguendo sulla strada già intrapresa. Infatti se la contrattazione si sposta dall’alto verso il basso è evidente che bisogna ampliare e potenziare la rete dei “contrattualisti di base”.

La Segreteria Regionale, in accordo con l’Università di Genova, ha già organizzato dei moduli, dobbiamo proseguire su questa strada. La sopravvivenza della Fnp deriva anche da una costante informazione dei nuovi quadri sindacali degli agenti sociali e dei collaboratori a qualsiasi livello, competerà al Consiglio Generale di indicare le priorità della formazione a partire da coloro che operano nelle Rls e che fanno accoglienza .

Abbiamo investito materialmente sulla formazione dotandoci di due aule per la didattica ora dobbiamo lavorare sulle teste, sulle persone.

La formazione a tutti i livelli è stata la grande protagonista dalla nascita della Cisl, ora è il momento di lavorare ancora e più di allora. Come spesso accade i buoni propositi si possono perdere per strada ma sempre dobbiamo ricordarci che tutti noi siamo al servizio dei pensionati ed in particolare di tutti quelli che pagano la quota associativa e magari non riescono ad arrivare alla fine del mese, problemi che credo per ora noi non abbiamo. Allora rimbocchiamoci le maniche, sfoderiamo la nostra passione, la nostra grinta, la nostra professionalità e lottiamo per superare qualsiasi ostacolo affinché gli iscritti ripongano fiducia in noi, noi non possiamo e non dobbiamo deluderli. ”Sei solo un lavoratore o un pensionato “ diceva un vecchio slogan della Cisl “allora vieni da noi siamo solo un sindacato” questo dev’essere ancora il nostro spirito e se qualcuno di noi pensa di poter chiudere gli occhi su quello che è successo sta sbagliando, deve invece avere l’onestà nell’ ammettere che debbono essere applicate le nuove regole. Voglio ricordare a tutti noi le parole di Giovanni XXIII “quel che conta non è fare cose grandi o piccole, vistose o insignificanti, ma soltanto l’amore con cui vengono compiute”. L’ascolto attento e paziente di tutti coloro che incontriamo e l’umanità che ci mettiamo : questo è l’amore con cui esercitiamo il nostro incarico.  L’organizzazione mai come in questo momento, ha bisogno di coesione e di unità vera che non sono sinonimi di unanimismo, l’unità nasce dalla discussione, dall’ascolto, dalla pazienza e dalla ragione. Ho voluto esprimere questi pensieri perché proprio la mia formazione con la Fim a 20 anni e con la Cisl a 25 mi hanno aperto un mondo e una strada che sono fiero di aver percorso per tutta una vita .

 
ANTEAS

Finalmente possiamo dire che in Liguria abbiamo un’ Anteas che sta diventando sempre di più un promoter dell’anzianità attiva.

Anteas è un potenziale importante per la Fnp . Anteas, come dicevamo nel Congresso del 2013 , in sintesi  è un pensiero lungimirante : di invecchiamento attivo organizzato dagli anziani .

CONFEDERALITA

La Confederazione non può essere contenitore di tutto e di più. Il territorio e i nostri uffici devono occuparsi di servizi, avvicinare i giovani orientandoli al mercato del lavoro , alla scuola ed alla formazione.

Questo Paese deve decidere se la formazione è essenziale o no per il lavoro per la qualità e la sicurezza. Avvicineremo i giovani se saremo capaci di orientarli e formarli e per questo il sindacato dev’essere coeso forte ma soprattutto unitario, capace di utilizzare le risorse per dare al giovane quei servizi che sono essenziali per poi affiliarli al sindacato.

Noi anziani stiamo cercando di aiutare la nostra Confederazione a costruire un nuovo modello occupandoci BENE DI COSE, CON COMPETENZA, SERIETÀ E PROFESSIONALITA’ .

Ho cercato di spiegare che la concertazione non esiste il Sindacato rivendicazionista è parziale. Il Sindacato soggetto politico è morto .

Cosa c’è? Nulla.

La Cisl tuttavia qualcosa ha fatto, l’accorpamento delle province si è realizzato, speriamo vada avanti anche il progetto istituzionale delle macro regioni che aprirà la strada alla sburocratizzazione. Fare gli accorpamenti delle Federazioni come la Confederazione ha proposto ora, non domani, nuove relazioni al fine di arrivare a nuove relazioni sindacali. Persino quel mestierante di Junker (presidente della Commissione Europea) vuole riprendere le relazioni sindacali con la Ces e gli imprenditori europei. Tutto ciò è favorevole per il nuovo Segretario della Ces l’italiano Visentini.

A questo punto viene fuori con estrema chiarezza l’arretratezza della CGIL che non sa cogliere il momento drammatico che il sindacato italiano sta vivendo , noi diciamo che bisogna voltare pagina al più presto.

Certo, Renzi è quello che è, è palese la sua considerazione del sindacato, ma Berlusconi, Salvini, i Grillini, ci vedono meglio?

NOI DOBBIAMO CAMBIARE, SOLO COSI POTREMO COMBATTERE E RISOLVERE OSTILITA’ E PREGIUDIZI.

 
 
CONCLUSIONI

Come Fnp Cisl ci poniamo una domanda: “ In che direzione deve andare il nostro Paese?”  lo diciamo da sempre, verso il traguardo Europeo inseriti a pieno titolo con le altre grandi democrazie Europee , vincendo miopie e corporativismi :

·         L’equità fiscale per noi è un punto fermo, anche se siamo pensionati diciamo che bisogna rinnovare i contratti di lavoro degli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici.

·         L’adeguamento al costo della vita delle pensioni è un altro punto fermo.

·         La legge sulla non autosufficienza è un altro punto fermo.

·         Un nuovo stato sociale moderno, equo è un punto fermo.

Il sindacato ha senso nel futuro se si coglie fino in fondo il cambiamento, le esperienze già fatte non sono più fattibili, occorre inventarci qualcosa di nuovo, discuterne anche aspramente, ma sempre coesi per essere credibili agli occhi dei pensionati e dei lavoratori.

Possiamo farcela?

Io credo di si, dipende molto da noi, dalla capacità che avremo di guardare avanti rischiando anche la nostra credibilità storica.

Abbiamo cercato di selezionare l’abbondante materiale scaturito dalle mozioni territoriali e dal dibattito delle assemblee a cui ho partecipato con riflessioni e proposte. Non tutto è stato ripreso, sarete voi a rendere completa e partecipata l’assemblea con ulteriori e specifiche riflessioni e proposte per apportare maggiori strumenti al nostro fare sindacato in Liguria.

Possiamo continuare ad essere un punto di riferimento elemento di certezza, strumento di speranza in un sindacato NUOVO. Si, care Amiche, cari Amici, un sindacato nuovo, autonomo, democratico, pluralista, partecipativo e solidale. Un sindacato del lavoro dello stato sociale che difenda i più fragili in una regione e un capoluogo regionale al massimo del degrado ambientale politico e sociale.

La Cisl, noi insieme, abbiamo le carte in regola per lavorare a tutto ciò, speriamo sia così anche per gli altri….

In conclusione è essenziale che d’ora in avanti si realizzi una comune ricerca del fare . Nelle riflessioni che propongo al dibattito a nome della Segreteria Congiunta non esiste pessimismo, assolutamente.

Noi siamo consapevoli che abbiamo grandi virtualità e straordinarie potenzialità.

Penso alle donne, agli uomini, a noi anziani che quotidianamente facciamo  l’Fnp, a coloro che nonostante l’età avanzata continuano a dare un contributo partendo proprio da questo, mettiamocela tutta per remare con forza affinché la barca avanzi…. Lasciatevelo dire, senza presunzione alcuna da uno che ha imparato a remare abbastanza bene, anche nel mare in tempesta….