19/4/2012 - Relazione Gianfranco Lagostena( MacroRegioni)

 Intervento di Gianfranco Lagostena al Convegno del 19 Aprile 2012 Federalismo e Macroregioni

Il nostro convegno si svolge in un periodo storico pesante per il nostro Paese. Senza parole roboanti e volgari, e senza stupidità alcuna riteniamo necessario parlare di Federalismo attraverso una riflessione etico e politica organizzativa per costruire una vera riforma della Stato in senso Federale e Unitario con al centro un sistema di macroregioni in una Repubblica Federale.
 
Siamo partiti da studi e analisi svolti agli inizi degli anni ’90 , quando l’insorgere della Lega mise in discussione il sistema accentrato dello Stato.
Le esperienze in Europa e gli studi fatti portano a fare alcune valutazioni:
passiamo da più di 20 Regioni a 12 MACRO REGIONI.
La Germania ha 16 Lander che sono l’equivalente delle nostre regioni , ma la Germania ha 83 milioni di abitanti con una estensione territoriale di 357.000 Km² , l’Italia ha 61.000 di abitanti spalmati su 300.000 Km².
 
Ogni Regione (Lander) ha il diritto di darsi una propria Costituzione , ha un proprio Governo un Parlamento eletto ogni quattro anni, un Presidente del Consiglio e alcuni Ministri. Il Parlamento può emanare leggi regionali e decreti.
 
La Costituzione Regionale e le leggi e i decreti non possono in alcun modo andare incontrastato con le leggi Nazionali e la Costituzione Federale.
I Lander hanno le seguenti autonomie : SCUOLA -  UNIVERSITA’ – CULTURA – POLIZIA – DIRITTO COMUNALE una parte del DIRITTO TRIBUTARIO.
I Comuni hanno le seguenti autonomie : TRAFFICO LOCALE- URBANISTICA- ISTRUZIONE PER ADULTI – POSSIBILITA’ DI IMPOSTE – COSTRUZIONI E MANUTENZIONE EDILIZIA .
L’Italia Paese lungo e stretto e molto variegato : 21 Regioni di cui 5 a Statuto Speciale – 130 Province e 8000 Comuni.
 
Esiste un fortissimo squilibrio tra le Regioni del Centro Nord e il Sud , sia in termini di popolazione che dal punto di vista economico commerciale , industriale e delle infrastrutture.
Nelle 13 Regioni del Centro –Nord (8 Nord- 5 Centro) risiedono 42.000.000 di italiani nelle 8 regioni del sud risiedono 19.000.000 di italiani.
 
Il prodotto interno lordo all’80% è dato dalle 13 Regioni del Centro-Nord.
Ecco perché è indispensabile fare gli accorpamenti realizzare lo STATO FEDERALE è praticare la sussidiarietà tra le macro regioni.
Se mi sono spiegato bene , avete capito che con il FEDERALISMO si disarticola la compattezza e l’uniformità dello Stato – Nazione.
Si riconosce il pluralismo delle realtà territoriali che sono chiaramente in un’azione di auto governo.
 
È un processo necessario auspicabile di avvicinamento alla realtà di riconoscimento delle diverse dinamiche che alimentano sistemi territoriali fortemente differenziati.
In un processo federalista si costituiscono nuovi livelli di potere e di regolazione , e questi livelli non possono che essere di carattere Regionale e sovra regionale , perché solo realtà sufficientemente estese possono dar luogo ad una effettiva azione di Governo.
Lo studio più convincente resta quello della Fondazione Agnelli.
Si possono discutere modi e tempi ma se vogliamo un Federalismo vero e non parlarne a sproposito dobbiamo sapere che si può realizzare solo su una scala territoriale molto ampia.
Per questo siccome esiste una affinità ha senso ricordare la storia, abbiamo così ritenuto di coinvolgere per queste riflessioni i colleghi del Piemonte e della Valle d’Aosta e le Istituzioni Regionali.
Camillo Sbarbaro , nostro grande Poeta definiva così la Liguria :“scarsa lingua di terra che orna il mare……….”.
 
Proponiamo un Federalismo ragionato, fatto di conoscenza, di approfondimento , di condivisione, di convincimento. Insomma non si può cambiare i connotati di un Paese urlando, sparando frasi forti, volgari e spesso molto stupide.
Noi crediamo che l’accorpamento e lo Stato Federale siano l’occasione unica e vera per la riforma dello Stato nel senso della sua “funzionalità” in supporto alla domanda sociale , ma anche la condizione per dare spazi nuovi alla Politica. Si possono costruire le istituzioni politiche e democratiche adeguate a questa difficile situazione e possiamo così rispondere alle domande e alle incertezze di questa complicata e turbolenta fase di transizione.
Giorgio Napolitano nel suo libro : UNA E INDIVISIBILE
Sottotitolo: Riflessioni sui 150 anni della nostra Italia scrive:“abbiamo insistito tanto , e con pieno fondamento  , su quel che l’Italia e gli italiani hanno mostrato di essere in periodi cruciali del passato, e sulle grandi riserve e risorse umane e morali, d’intelligenza e di lavoro di cui disponiamo perché le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue , e profonde e di esito incerto”.
 
Gianfranco Lagostena

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